CHIRURGIA ORTOPEDICA

Chirurgia mininvasiva percutanea

“una nuova soluzione per il trattamento delle deformità del piede”

Il Dr. Filippini si è laureato con il massimo dei voti all’Università di Perugia. Dopo la specializzazione in Ortopedia e Traumatologia si è trasferito a Strasburgo     dove ha maturato una grande esperienza operando per due anni presso il CTO dell’ospedale cittadino. Successivamente si è trasferito a Parigi dove, per circa 8 anni, ha prestato servizio presso il reparto di ortopedia del centro ospedaliero universitario “Henri Mondor”. Qui ha integrato l’attività chirurgica ortopedica con l’attività di insegnamento alla facoltà di medicina e chirurgia Parigi XII°. L’esperienza maturata con l’impiego di nuove tecniche, in particolare nella chirurgia del piede, gli hanno permesso di affermarsi in Italia come referente della tecnica mininvasiva percutanea che effettua con successo dal 2003.

La chirurgia del piede

La chirurgia del piede realizzata in maniera classica è notoriamente dolorosa ed invalidante per i primi mesi dopo l’intervento.
La lunga esposizione chirurgica, l’impiego di mezzi di osteosintesi (viti, cambre, placche) che spesso rimangono, anche se temporaneamente, in esterno (es. fili di Kirschner), aumentano il rischio di complicanze infettive, di rigidità postoperatoria, di problemi di cicatrizzazione cutanea ed inestetismi.
L’alluce valgo è sicuramente la patologia più frequente a carico dell’avampiede ed il suo insorgere da numerosi problemi sia di deambulazione che di postura; ha una maggiore incidenza nel sesso femminile con un rapporto di 15:1 rispetto al sesso maschile. Si stima che in Italia circa il 40% delle donne ne sia affetto. Può insorgere in qualsiasi età, ma la fascia più colpita è quella compresa tra i 40 e i 60 anni.

Purtroppo questa deformazione tende ad essere progressiva quindi a peggiorare nel corso della vita. L’alluce valgo è la deviazione del primo dito del piede, che si presenta inclinato nella direzione delle altre dita  dando quella caratteristica “cipolla” responsabile, oltre che di una componente antiestetica indesiderata soprattutto dalle donne,  di dolore, arrossamenti e difficoltà nel calzare scarpe convenzionali.

Questa patologia è spesso accompagnata da altre problematiche dell’avampiede quali le metatarsalgie (sovraccarichi dolorosi dei metatarsi alla pianta del piede), deformità delle dita (dita a martello, dita ad artiglio, 5° dito varo ecc…), lesioni cutanee da attrito (callosità, abrasioni, ulcere, occhi di pernice, ecc) .

La chirurgia percutanea

Negli ultimi anni si sono evolute le basi della chirurgia classica in modo da realizzare le correzioni di tutte le deformità del piede in un solo tempo chirurgico con tecniche molto meno aggressive.

Nell’ambito di queste tecniche innovative, di molto interesse è la tecnica percutanea mininvasiva che si realizza attraverso minime incisioni e  permette di ottenere risultati  sovrapponibili a quelli della chirurgia classica “aperta” nel trattamento di tutte le deformità dell’avampiede.

Nata negli USA oltre 30 anni fa ed introdotta in Europa dallo spagnolo Mariano De Prado, questa si è affermata con successo anche in Italia dando buoni risultati sia sotto il profilo estetico che funzionale.

La chirurgia percutanea del piede si riferisce ad una procedura chirurgica mininvasiva che si esegue in regime di Day Surgery.
Come per la chirurgia tradizionale è necessario disporre di un adeguato esame radiografico per pianificare correttamente l’atto operatorio.

La tecnica prevede un’anestesia locale alla caviglia che permette una ripresa immediata della deambulazione.
Non si utilizzano mezzi di sintesi come viti, cambre o fili metallici che rimangono temporaneamente o in maniera permanente all’interno del piede in quanto la fissazione delle osteotomie è affidata ad un apposito bendaggio.
Nel caso di intervento di alluce valgo la correzione chirurgica mininvasiva è legata all’esostosectomia percutanea (limatura con una fresa motorizzata della “nocetta”), all’osteotomia di sottrazione mediale al primo metatarso e alla prima falange (tagli ossei con fresa motorizzata, che riallineano l’alluce) e all’artrolisi laterale dell’articolazione metatarso falangea (allentamento delle tensioni dell’articolazione).
La tecnica permette inoltre di riequilibrare le teste metatarsali in caso di metatarsalgia e di correggere le deformità delle dita minori, come le dita in griffe, le dita martello, ecc….
L’intervento avviene a cielo chiuso e durante tutte le fasi il chirurgo è guidato dall’amplificatore di brillanza per controllare la qualità dei gesti chirurgici eseguiti.
Attraverso piccole incisioni cutanee, dell’ordine di 2 millimetri, vengono inseriti gli strumenti chirurgici specifici della tecnica percutanea ossia microfrese motorizzate, del tutto simili a quelle utilizzate dai dentisti, e microlame.

Con questi semplici strumenti il chirurgo esegue tutti i gesti chirurgici necessari alla correzione delle diverse deformità dell’avampiede.

L’intervento dura circa 25 min e non richiede l’uso del laccio ischemizzante con conseguente riduzione del rischio di ischemie e flebiti soprattutto in pazienti con problemi di circolazione agli arti inferiori.

Il grande vantaggio della tecnica percutanea è la possibilità, per il paziente operato, di camminare da subito in pieno appoggio sul piede trattato. L’intervento non richiede alcun pernottamento in ospedale e permette il ritorno a casa con rapida ripresa delle normali attività quotidiane. Nel post operatorio è necessario l’impiego di una scarpetta a suola piatta rigida che verrà indossata per circa un mese (35 gg) e sono previsti 2 controlli, il primo tra la 2° e 3° settimana post intervento e il secondo alla 6°settimana.

In genere il dolore post operatorio e’ minimo, minime sono le complicanze post operatorie e il vantaggio estetico e’ di molto interesse.

La tecnica percutanea può essere  molto utile nella “chirurgia del comfort” per i pazienti anziani o pazienti affetti da patologie importanti. Tali pazienti non potendo subire spesso interventi aggressivi e a rischio possono invece risolvere alcune patologie del piede con la chirurgia miniinvasiva.
Con piccoli gesti chirurgici e con un minimo rischio possono realizzarsi delle correzioni del piede che portano a una migliore deambulazione, a un miglior comfort nel calzare scarpe normali e quindi ad una migliore qualità di vita.

PRE OP                                                                      POST OP

I vantaggi della percutanea 

La tecnica percutanea presenta i seguenti vantaggi:

  • Avviene in regime di day hospital con dimissione il giorno stesso dell’intervento;
  • Non è necessaria un’anestesia generale o spinale ma è sufficiente un’anestesia locale alla caviglia;
  • Permette il trattamento di diverse patologie (alluce valgo, metatarsalgia, dita in griffe, spina calcaneare …) attraverso piccole incisioni;
  • Vantaggio estetico per l’assenza di estese cicatrici;
  • Permette un carico immediato con l’ausilio di un’apposita scarpetta;
  • Dolore post operatorio minimo;
  • Non utilizzo di mezzi di sintesi temporanei o permanenti;
  • Non utilizzo del laccio ischemizzante riducendo i rischi vascolari;